Sex Education - Vale veramente la pena?
BUON POMERIGGIO LETTORI!
Quest'oggi vi porto un articolo un po' diverso dal solito. Infatti, come avrete ben capito, vi parlerò di una serie tv! E quale modo migliore per inaugurare questa nuova rubrica se non dandovi il mio parere sulla serie che sta spopolando attualmente?
Esattamente! Sto parlando di SEX EDUCATION!
Penso proprio che oramai tutti voi conosciate la trama di questa serie, ma se a qualcuno fosse sfuggita, ve la riporto in seguito.
TRAMA
La serie è ambientata in un centro rurale dell'Inghilterra dei giorni nostri. Otis Milburn, timido liceale figlio di una valida sessuologa, entra in contatto a scuola con la ribelle Maeve. Dall'incontro tra le conoscenze di lui e la sfrontatezza di lei nasce sottobanco una improvvisata clinica del sesso. Avventurandosi tra le esperienze adolescenziali dei loro compagni, intraprendono un vero e proprio percorso di educazione sessuale.
VI DICO LA MIA
Nonostante io non sia solita seguire la massa e odi guardare serie tv di cui se ne parla letteralmente ovunque, il mio istinto mi ha portato a fare uno strappo alla regola.
Grazie al cielo, oserei dire!
A primo impatto sono stata attratta dalla trama, unica nel suo genere nel vasto catalogo italiano di Netflix *cogliere l'ironia* e dalla sua breve durata. (8 episodi)
Avevo bisogno di qualcosa di leggero e Sex Education si prospettava una serie di poca rilevanza, senza troppe pretese e con una buona dose di trash.
Beh, vi sorprenderà sapere che la serie in questione ha superato di gran lunga le mie aspettative.
Sex education si è rivelata una serie ben curata, ribelle, di indiretta denuncia verso una società che ci impone dei tabù e ci impedisce di vivere la nostra sessualità liberamente.
Da come si evince dal titolo, infatti, il fulcro della serie è proprio il sesso, o per meglio dire, la sessualità in tutta la sua complessità, trattata sotto vari punti di vista.
I protagonisti indiscussi sono proprio gli adolescenti, ai quali la serie vuole rivolgersi e ai quali è indirizzato un messaggio, forse liberatorio, forse provocatorio : quello di rompere una volta per tutte i tabù inerenti ad una tematica che, probabilmente, farebbe rivoltare perfino i defunti!
Allo spettatore viene infatti presentata una realtà ai limiti del surreale, fuori dagli schemi... utopica!
Adolescenti in balia di dubbi, preoccupazioni e problemi, com'è lecito che sia a quell'età, che frequentano un normale liceo in cui, tra le altre materie, vi è quella dell' educazione sessuale.
Scandaloso, no?
Beh, niente di più lontano dalla realtà, mi direte...
Purtroppo, sono costretta a darvi ragione.
Viviamo infatti in un Paese in cui, nel XXI secolo, si pensa a questa materia come qualcosa di inutile, superfluo o probabilmente indecoroso per una seria istituzione scolastica.
Niente di più errato.
Sono del parere che l'educazione sessuale sia alla base di un sano percorso che porti l'adolescente a prender atto di quelle che sono le precauzioni, i rischi che comporta un rapporto sessuale non protetto e perché no, dell'importanza di conoscere il proprio corpo e di affermarsi e accettarsi come persona capendo il proprio orientamento sessuale.
Tutto ciò e molto altro in Sex education, in cui, come se non bastasse, vengono trattate altre tematiche di rilevanza sociale, tra cui l'aborto, il consenso come base di una sana relazione, la pressione sociale, le famiglie lgbt+, basicamente tutto ciò che caratterizza il movimento femminista , la verginità, l'innominabile masturbazione femminile, la solidarietà reciproca, l'omofobia, spaziando anche dal vaginismo alla disfunzione erettile, entrambi disfunzioni sessuali ricorrenti, ma che si preferisce occultare...
Ma andiamo ai nostri personaggi:
Conosceremo Maeve, ragazza brillante, spavalda, senza troppi peli sulla lingua, femminista incallita, con una situazione familiare difficile e amante della cultura. Sembra la sua vita sia già abbastanza complicata, ma con il passar degli episodi verremo a conoscenza di un fardello risalente al passato, che la attanaglia.
Vi sfido a non amare il suo personaggio!
Otis, protagonista indiscusso, frustrato a causa di una madre sessuologa che lo opprime e da un ricordo del passato che sembra non dargli tregua... Nonostante egli sia ossessionato da un piccolo problema che non lo fa star bene con sé stesso, sarà capace di aiutare i suoi compagni con i loro dilemmi sessuali, facendo capire allo spettatore come la comunicazione sia la soluzione adeguata ai problemi di coppia.
Vi svelo già che il volto del giovane Otis, non è che quello del piccolo Bruno nel famoso film "Il bambino con il pigiama a righe". Ah, come crescono in fretta...!
Altro personaggio che ho letteralmente adorato è stato Erik, la vera boccata d'aria fresca della serie. Frizzante, energico, divertente, originale nel modo di vestire e ahimè, obbligato a reprimere la sua sessualità perché incompreso.
Ho ammirato il modo in cui è stato trattato il tema dell'omofobia: come un qualcosa oramai, nel XXI secolo, passato di moda, che lascia al bullo di turno l'amaro in bocca e fa intendere - e sperare - in un cambiamento definitivo nel modo di pensare della gente.
Perché sì, la vera guerra è contro il capire che siamo solo gente e che tutti noi, indistintamente, siamo figli dello stesso verbo: amare.
Altra tematica trattata con modesta maestria è stata quella dell'aborto: niente di più immorale al giorno d'oggi, giacché, milioni di persone di differenti paesi, soprattutto donne, protestano giorno dopo giorno a causa di un diritto che viene loro negato: quello dell'aborto legale, sicuro e gratuito.
Il contesto sarà una vera e propria clinica per aborto, in cui la pratica in questione ci verrà mostrata come un qualcosa di sicuro, sterilizzato, normale, come qualsiasi altra procedura medica.
Trovo che la scena sia stata più che azzeccata, quasi a significare "non siete sole in questa lotta".
Che si ridicolizzino i cosiddetti "pro-vita", muniti di cartelloni di denuncia rigorosamente azzurri, fa molto riflettere.
Del resto, a chi vogliamo prendere in giro? L'aborto è esistito, esiste e continuerà ad esistere. Rendendolo legale e accessibile anche a alle donne con poca disponibilità economica, non si estinguerà mica il genere umano! Davanti all'evidenza si può solamente tacere e prendere atto dell'errore che si sta compiendo, stando dalla parte di coloro che, opponendosi alla legalizzazione di questa pratica, faranno sì che aumentino i casi di aborto clandestino e quindi, di conseguenza, di morte da parte del feto e della madre.
E' forse così che intendono "salvare" entrambe le vite?
Ma mettiamo le polemiche da parte o rischierei di dilungarmi e apparire logorroica (lo sono, ma ssh!)
Trovo che ci sia stato uno sviluppo alquanto evidente e sorprendente da parte dei personaggi principali. Vediamo come in un particolare episodio si sottolinei il problema che sorge dall'amore non ricambiato e il percorso psicologico che bisogna intraprendere per capire, finalmente, che No, significa No.
Qual è stata la mia scena preferita? Beh... senza dubbio quella in cui, a causa di un problema sorto a scuola, si evidenzia questo supporto reciproco tra ragazze che sfocia in una manifestazione commovente e significativa.
C'è da dire che la serie potrebbe trarre in confusione lo spettatore a causa dell'abbigliamento dei liceali, che ricorda molto gli anni 80/90, scelta alquanto accurata e strana, che mi piacerebbe capire a fondo.
Tra un episodio e l'altro, ho potuto scorgere dei romanzi, apparentemente posti lì a caso, ma che, secondo me, hanno lo scopo di sensilibizzare lo spettatore e indurlo alla lettura con il fine di informarsi sulle tematiche trattate.
Altra tematica trattata con modesta maestria è stata quella dell'aborto: niente di più immorale al giorno d'oggi, giacché, milioni di persone di differenti paesi, soprattutto donne, protestano giorno dopo giorno a causa di un diritto che viene loro negato: quello dell'aborto legale, sicuro e gratuito.
Il contesto sarà una vera e propria clinica per aborto, in cui la pratica in questione ci verrà mostrata come un qualcosa di sicuro, sterilizzato, normale, come qualsiasi altra procedura medica.
Trovo che la scena sia stata più che azzeccata, quasi a significare "non siete sole in questa lotta".
Che si ridicolizzino i cosiddetti "pro-vita", muniti di cartelloni di denuncia rigorosamente azzurri, fa molto riflettere.
Del resto, a chi vogliamo prendere in giro? L'aborto è esistito, esiste e continuerà ad esistere. Rendendolo legale e accessibile anche a alle donne con poca disponibilità economica, non si estinguerà mica il genere umano! Davanti all'evidenza si può solamente tacere e prendere atto dell'errore che si sta compiendo, stando dalla parte di coloro che, opponendosi alla legalizzazione di questa pratica, faranno sì che aumentino i casi di aborto clandestino e quindi, di conseguenza, di morte da parte del feto e della madre.
E' forse così che intendono "salvare" entrambe le vite?
Ma mettiamo le polemiche da parte o rischierei di dilungarmi e apparire logorroica (lo sono, ma ssh!)
Trovo che ci sia stato uno sviluppo alquanto evidente e sorprendente da parte dei personaggi principali. Vediamo come in un particolare episodio si sottolinei il problema che sorge dall'amore non ricambiato e il percorso psicologico che bisogna intraprendere per capire, finalmente, che No, significa No.
Qual è stata la mia scena preferita? Beh... senza dubbio quella in cui, a causa di un problema sorto a scuola, si evidenzia questo supporto reciproco tra ragazze che sfocia in una manifestazione commovente e significativa.
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Grazie Jackson, il mondo ha bisogno di uomini come te. |
C'è da dire che la serie potrebbe trarre in confusione lo spettatore a causa dell'abbigliamento dei liceali, che ricorda molto gli anni 80/90, scelta alquanto accurata e strana, che mi piacerebbe capire a fondo.
Tra un episodio e l'altro, ho potuto scorgere dei romanzi, apparentemente posti lì a caso, ma che, secondo me, hanno lo scopo di sensilibizzare lo spettatore e indurlo alla lettura con il fine di informarsi sulle tematiche trattate.
Con un po' di attenzione noterete "Dovremmo essere tutti femministi" di Kimamanda Ngozi Adichie e "Una stanza tutta per sè" della Woolf.
Inoltre, pare che la nostra Maeve, sia un'amante della Austen, tanto da aver letto le sue opere in tenera età e averle apprezzate.
Concludo rispondendo alla domanda iniziale: Sex Education vale veramente la pena? Beh, direi proprio di sì. Credo fermamente che tutti quanti dovrebbero dare una possibilità a questa serie, dall'alto potenziale.
Il voto finale è di 8/10.
In attesa dell'uscita della seconda stagione, vi chiedo un vostro parere al riguardo!
Baci, Robi.
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
RispondiEliminaBeh che dire, ho seguito anch'io questa seria e non posso fare altro che essere d'accordo con te.
RispondiEliminaRecensione molto accurata e direi proprio che rispecchia in pieno quella che è effettivamente la Serie! Complimenti!
Questa serie mi appare ovunque. Facebook e Instagram sono tappezzati dalla locandina promozionale e, purtroppo per me, non mi fido molto delle cose troppo osannate. Sicuramente il modo in cui tu ne hai parlato mi ha aiutato a capire che è effettivamente una serie tv che merita di essere vista e non qualcosa di “stupido” e leggero come credevo. Credo proprio che a questo punto, se mi dovesse passare sotto mano, le darò una possibilità.
RispondiEliminaQuesta serie la vedo ovunque, e sinceramente prima di iniziarla sto ascoltando i vari pareri. Mi piace il tuo articolo, perchè mi hai fatto capire che è una serie da guardare non alla leggera come si penserebbe.
RispondiEliminaLa voglio vedere assolutamente! Credo che lunedì la inizierò!
RispondiEliminaRecensione fluida e significativa per un tema “caldo”come quello della sessualità libera. La sessualità è un ambito che tocca ognuno in ciò che ha di più intimo. Ancora oggi la tematica è un tabù per chi è cresciuta con un altro tipo di mentalità. Con essa apri un varco di grande calibro.. Complimenti!
RispondiEliminaMe ne aveva parlato per la prima volta mia sorella e così d'impatto credevo che fosse qualcosa di trash.
RispondiEliminaSono veramente felice che non sia così, grazie Robi per avermi fatto trovare una nuova serie tv che amerò con tutto il cuore!
Ho visto il trailer e l'ho scartata subito, ma tutto quest'entusiasmo mi fa rivalutare un po' la cosa.. non so, per ora mi sto prendendo una mega pausa dalle serie tv ma mi sa che almeno i primi episodi li vedrò!
RispondiEliminaSi, ne vale la pena e si DEVE leggere, perché la penso esattamente come te ! Si è classificata nelle mie serie tv preferite e non vedo l’ora esca la seconda stagione 😭😍
RispondiEliminaUna parte di me vorrebbe tanto guardarla, anche perché, come te molte persone non avevano chissà quale aspettativa e invece ne sono rimasti abbastanza soddisfatti. In primis mia sorella me l'ha consigliata. Per altro essendo solo 8 episodi, potrei iniziarla e terminanarla in una giornata. L'altra parte di me, non è molto entusiasta all'idea di cominciarla! Ma se è bella come dite - e dici - forse ne varrà davvero la pena ed alla fine la inizierò!
RispondiEliminaEro indecisa se vedere o meno questa serie. A parte che ho molte altre in arretrato ma questa è un'altra storia. Grazie al tuo commento gli darò una possibilità. Non è il genere che di solito vedo però mi hai dato quella spinta che mi mancava per iniziarla!
RispondiEliminaAvevo iniziato a vedere le prime puntate e non mi aveva preso molto ieri sera ho deciso di riprenderla e mi sono detta cosa cavolo ho aspettato tutto questo tempo.
RispondiEliminaottima recensione! fa capire che è una serie su cui riflettere... l'ho sentita nominare solo da poco ma penso che la vedrò
RispondiEliminaVolevo iniziare questa serie da un po' perché come te ne ho sentito parlare davvero tanto!
RispondiEliminaLa tua recensione mi ha convinta e penso che la inizierò molto presto
Ho inserito questa serie nella mia lista tra quelli da vedere assolutamente, ho delle grandi aspettative, quindi spero vivamente che mi colpisca come ha colpito molti di voi!
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